17 ottobre 2011
Rimborso IVA telematico: promozione o bocciatura?
Con il passaggio dal modello VR al quadro VR si è avuto, per i rimborsi IVA annuali, un cambio procedurale molto sostanziale, considerato che da un modello cartaceo presentato all’agente per la riscossione, si è passati ad un quadro incluso nella dichiarazione annuale IVA spedita in via telematica.
Già in altri post avevo espresso molti dubbi, considerato che in ogni caso non venivano eliminati i c.d. “giri di carte”.
Ora che si è praticamente chiusa la “stagione” dei rimborsi IVA annuali si possono tirare le somme.
Promozione o bocciatura?
Per me sicuramente bocciatura….
Il passaggio alla presentazione telematica, anche se ha forse risolto i problemi relativi al fatto che alcuni rimborsi IVA venivano richiesti in dichiarazione ma poi non venivano presentati i modelli VR, ha sicuramente creato molti problemi sia per quello che riguarda i “giri di carte” (in particolare attestazioni di operatività e di virtuosità), sia per quanto riguarda la richiesta stessa.
Troppi, infatti, sono stati i rimborsi richiesti con procedura ordinaria.
Tale ricorso alla procedura ordinaria, che può essere corretto per i rimborsi di importo elevato, si è riscontrato in linea generale errato per i rimborsi piccoli, con conseguenti dilatazioni nei tempi di erogazione.
Peraltro, considerato che ormai non si può tornare indietro, tanto vale apportare qualche miglioramento…
In primo luogo, per quello che riguarda la composizione del quadro VR, si potrebbe pensare di modificare la struttura dello stesso e permettere l’attestazione dell’operatività (come già in passato con il modello VR) e della virtuosità (come già accade per il modello IVA TR).
Per quello che riguarda la richiesta di rimborso è di contro necessario che l’utilizzo dei crediti IVA, sia annuali che infrannuali, venga attentamente pianificato, al fine di non effettuare scelte affrettate con conseguenze non desiderate.
Scritto il 22-10-2011 alle ore 18:57
Promozione o bocciatura?
Mi associo alla sentenziata bocciatura.
In effetti l’unico problema risolto, forse, è la richiesta di rimborsi IVA in dichiarazione con omissione del modelli VR.
Il forse è dovuto all’ipotesi in cui il rimborso chiesto con quadro VR nella dichiarazione IVA in forma autonoma potrebbe essere per errore annullato dalla successiva presentazione del modelloUNICO comprensivo dei quadri IVA ma senza quadro VR e con tutto il credito lasciato in compensazione/detrazione.
Se la ditta cessa, siamo punto e a capo.
Per carità è ipotesi estrema ma quest’anno è bastato un click frettoloso per indicare procedure ordinarie al posto delle semplificate ovvero minor credito del triennio nei quadri dell’IVA di gruppo (e chi più ne ha…).
Quasi rimpiango il modello VR all’Agente della Riscossione, almeno lì c’era un controllo sulla compilazione per evitare errori grossolani.
L’alternativa ci sarebbe: software con criteri seri e bloccanti nella compilazione del VR oppure maggiore preparazione e attenzione dell’operatore nella digitazione dei dati.
Grandioso sarebbe inserire l’attestazione dell’operatività e della virtuosità direttamente nel quadro VR appunto come per il TR, si eviterebbero innumerevoli “giri di carte” all’italiana.
Scritto il 14-11-2011 alle ore 19:52
[…] mio precedente post ho bocciato inesorabilmente la nuova procedura di rimborso annuale che prevede non più la […]
Scritto il 14-8-2019 alle ore 14:54
грустно