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Il Blog di Ciro D'Ardia

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Postilla » Fisco » Il Blog di Ciro D'Ardia » IVA e imposte indirette » A quando un Testo Unico IVA?

16 novembre 2010

A quando un Testo Unico IVA?

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633, 331, 542, 100…

Non sono numeri in libertà, ma solo riferimenti a norme relative all’IVA.

Una grossa difficoltà per chi si occupa di IVA è il padroneggiamento dello “spezzatino normativo” sull’IVA.

Le norme relative all’IVA sono infatti sparse in una serie di provvedimenti, in particolare D.P.R, D.M. e D.L.

Questo “spezzatino normativo”, ovviamente, complica non poco la comprensione della materia, già complessa di per sé.

Alcuni anni fa fu approvata una legge che delegava al governo il compito di emanare un Testo Unico IVA, del quale forse ci sarebbe bisogno.

Magari le nuove regole sulla territorialità introdotte dall’inizio del 2010 spingeranno ad operare una “rifusione” delle norme IVA, approfittando anche per “fare un pò di ordine” così come è stato fatto a suo tempo in sede europea con la Direttiva 112.

Vedremo…

Letture: 5083 | Commenti: 8 |
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8 Commenti a “A quando un Testo Unico IVA?”

  1. Domenico Silvestri scrive:
    Scritto il 16-11-2010 alle ore 19:59

    Forse la complessità della normativa è voluta dalle categorie professionali per garantirsi rendite di…conoscenza (simili a quelle di posizione)?

    Mi sembra strano che non si riesca a semplificare tutta la normativa, che è realmente troppo complessa…

    pertanto mi vengono dubbi in merito alla corretta posizione da dare alle numerose categorie professionali (che devo pur guadagnare per vivere!!!)…causa o effetto della complessità della normativa?

  2. Karl scrive:
    Scritto il 16-11-2010 alle ore 22:02

    Del resto, essendo l’Iva un’imposta “europea”…

  3. Antonio pubblicista scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 15:00

    Credo che ormai il sistema tributario italiano non può più fare a meno di avere un testo organico che raggruppi tutta la materia IVA, domestica, internazionale e comunitaria che ormai è effetivamente un vero e proprio spezzatino.

    L’occasione per un testo unico IVA, come giustamente rileva l’autore, può di sicuro derivare dalle recenti modifiche conseguenti il recepimento interno delle recenti direttive comunitarie.

    L’auspicio è, quindi, quello di avere in tempi brevi un documento che semplifichi l’applicazione di un tributo che fino ad oggi si è dimostrato di non facile interpretazione, anche per gli addetti ai lavori.

    Pertanto, se sarà!! non resta che augurarci il meglio.

  4. Sara Agostini scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 15:11

    Non solo l’IVA ma in tanti altri settori (cooperative, trasporto e logistica, fiscalità) questo o quel Governo parla di testo unico, ma poi non si riesce a far nulla. Con buona pace dei consulenti, avvocati, giudici, etc….

    Sara Agostini
    http://www.studioagostini.org

  5. rraudino scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 16:48

    Un altro TU ‘ammazzaproblemi’?? Evidentemente, l’esperienza del dpr 917/86 nn c’ha insegnato nulla..

  6. Antonio pubblicista scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 16:55

    Forse: credo però che sarà sempre meglio dell’attuale giungla. O no???

  7. Ciro D'Ardia scrive:
    Scritto il 17-11-2010 alle ore 17:45

    Io non credo assolutamente che un T.U. Iva possa essere un ammazzaproblemi. L’IVA è complicata, ed anche effettuando una rifusione delle varie norme resterà comunque complicata.
    Di sicuro raggruppando tutte le norme ed anche adottando tecniche di redazione normativa che prevedano l’inserimento delle novità/modifiche nell’eventuale T.U. almeno si avranno tutte le norme a portata di mano.
    Le complicazioni sull’IVA sono inoltre legate, come ben sappiamo, anche al fatto che la prassi amministrativa risulta alquanto “abbondante” e che comunque la buona conoscenza della prassi stessa risulta fondamentale per l’applicazione delle norme (anche se non risulta comunque vincolante per il contribuente).
    Non credo inoltre che i professionisti gioiscano per la complessità delle norme, considerato che spesso si fa veramente fatica.
    La complessità delle norme rende poi difficile, se non impossibile, capire, per i non tecnici, quando un professionista è preparato e quando no.
    Viene quindi detto tutto e il contrario di tutto e i non tecnici (leggasi: clienti “privati” o imprese) possono basarsi solo sull’impressione esterna. Quindi magari vanno per la maggiore i professionisti che si sanno più “vendere” e non quelli più preparati.

  8. Lorena M. scrive:
    Scritto il 18-11-2010 alle ore 16:22

    Di sicuro i testi unici aiutano… ma aiutano nella misura in cui sono veri. Certo, se partono come testi unici e poi si ritorna immediatamente alla proliferazione delle leggine… per dirla come la guerra dei bottoni, cessa lo scopo.
    Eppoi… sarebbe già utile se le leggi si facessero compiute & vaccinate tutte in una volta, senza passare da dichiarazioni di intento, stesure del concetto in generale, emanazione di decreti attuativi, e poi di circolari esplicative delle circolari esplicative delle circolari esplicative… per finire ai forum fiscali dove anche fra professionisti ci si gratta la capa a vicenda cercando di capirci qualcosa!
    Perchè le leggi le emana lo stato, ma per mezzo di persone, e devono essere applicate da persone non onniscenti.
    Quindi ben venga il testo unico, ma non credo che andrà ad incidere sulla difficoltà di gestione del fiscale e non andrà a scalfire il territorio degli addetti ai lavori: è tutto talmente complesso che, anche se riordinato e messo insieme, sarà comunque ai limiti della comprensibilità e oltre.

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